martedì 12 maggio 2015

Satira

  Dopo aver affrontato temi di carattere emotivo, cambiamo del tutto argomento e passiamo a qualcosa già visto in maniera approssimata sul blog - Je (ne) suis Charlie.
Oggi si parla di satira.

  In generale può essere vista come un genere di comunicazione, delle arti, con una forte connotazione critica nei confronti della politica e della società, come della religione, sia del singolo che della massa.
  La satira ha da sempre accompagnato l'uomo nel corso dei secoli, influenzandone le sorti politiche, fin dall'Antica Grecia, dove gli uomini affrontavano i temi più cari alla propria polis, anche a ridosso delle elezioni.
Bisogna però aspettare Roma per avere la parola satira che noi oggi conosciamo.
 Il termine infatti deriva da satura lanx, ossia un piatto di primizie offerto agli dei durante le cerimonie. Essendo l'offerta caratterizzata da vari tipi di frutta, quindi variegata e abbondante, anche la satira, in quanto arte comunicativa, è caratterizzata da altrettanta varietà.
Ed è sempre nella letteratura latina che la satira si sviluppa come un vero genere letterario, il primo genere originale dell'antica Roma.
  In quegli anni quest'arte era ben diversa da quella che oggi conosciamo, i toni non erano sguaiati od offensivi, al contrario, erano molto pacati. Non era inusuale che nell'opera ci fossero riferimenti morali quasi più di carattere filosofico che satirico, oltre alla condanna di un certo fatto.
La satira per i romani rappresentava la virtù capace di assegnare il giusto valore alle cose.
  Dopo il crollo dell'Impero Romano, la satira riesce ad avere un posto anche nel Medioevo, evolvendosi secondo nuovi usi e costumi. Si dirige verso l'allegoria, a tratti anche grottesca, fino ad arrivare a toni più accesi nel Rinascimento.
  Nell'Illuminismo, come è ben facile immaginare, la satira è stata ampiamente utilizzata dagli artisti.
Poi abbiamo la scoperta di scrittori russi, molti dei quali usano questo tipo di comunicazione anche nei loro romanzi. Così, la satira si unisce al romanzo, alla poesia, a spettacoli di vario tipo, ...
Fino ad arrivare a oggi.
Certo, non sempre coloro che usano questo mezzo riescono a smuovere meccanismi mentali al fine di fare ragionare le persone. Molto spesso queste stesse persone confondono la satira con l'offesa a sé stante, travisando l'originale intento di questa antica forma di espressione.
Per fortuna, in mezzo a tutto questo, ci sono persone ancora capaci di far ragionare ridendo.


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